Qualora l’inquilino non provveda al pagamento del canone di locazione entro il termine previsto dal contratto, dopo aver provveduto a sollecitare il pagamento di persona o per telefono, è possibile tentare di ottenere la somma spettante attraverso apposita lettera, da inviare tramite raccomandata con avviso di ricevimento al fine di avere una prova dell’avvenuta recezione da parte del destinatario. Questo ultimo tentativo, alla luce della prova di ricevimento rappresentata dalla ricevuta di ritorno, permette poi di intraprendere vie legali per risolvere il problema, qualora la lettera non dovesse sortire l’effetto sperato.
Tale lettera, che salvo gravi eccezioni dovrebbe risolvere il problema del mancato pagamento, ha lo scopo di dare un’ulteriore possibilità al conduttore, in modo tale da essere certi che il mancato pagamento derivi da un suo inadempimento e non da imprevisti o errori non riconducibili alla sua volontà.
La lettera va redatta in carta semplice e, oltre ai dati del destinatario e del mittente, deve indicare chiaramente la mancata recezione del canone di locazione da parte del proprietario dell’immobile, con l’invito rivolto al conduttore di adempiere all’obbligo il prima possibile.
Di seguito un esempio di lettera di sollecito da inviare in caso di mancato pagamento del canone di locazione.
Gent.le Sig. …………………..
Via …………………..
Cap ……… Città …………………..
RACCOMANDATA A.R.
Oggetto: sollecito pagamento canone di locazione
Egregio Sig. …………………..
in qualità di proprietario dell’appartamento sito a ………………….. in via ………………….. a Lei concesso in locazione tramite contratto di affitto siglato in data ………………….., con la presente intendo sollecitare il pagamento del canone di locazione relativo al periodo ………………….., per un ammontare complessivo di € ……………, essendo stati da Lei interrotti i versamenti mensili unilateralmente e senza alcun motivo.
La avviso inoltre che trascorsi dieci giorni dalla recezione della presente senza che Lei abbia provveduto al pagamento sarò costretto a rivolgermi al giudice per chiedere lo sfratto esecutivo.
Distinti saluti
Luogo e data
Firma
Oltre che tramite raccomandata con avviso di ricevimento, questa lettera può essere inviata all’affittuario anche tramite PEC, qualora il conduttore abbia un indirizzo di posta elettronica certificata che sia noto anche al locatore. La posta elettronica certificata, infatti, dal punto di vista legale ha la medesima valenza della raccomanda con avviso di ricevimento spedita recandosi presso lo sportello di un ufficio postale, con in più il vantaggio di poter essere inviata comodamente da casa e senza alcun costo, fatta eccezione ovviamente per l’eventuale costo richiesto dal gestore per la concessione di una casella di posta elettronica certificata. Occorre però prestare particolare attenzione: affinché la lettera spedita via posta elettronica abbia la stessa valenza di una raccomandata con ricevuta di ritorno occorre che sia l’indirizzo del mittente (in questo caso il locatore) che quello del destinatario (in questo caso il conduttore) siano indirizzi di posta elettronica certificata (non quindi indirizzi di posta elettronica tradizionale) e che il mittente riceva la ricevuta di avvenuta consegna, che rappresenta appunto la prova della consegna della lettera al destinatario.
Qualora neanche l’invio di una lettera di sollecito, tramite raccomandata o pec, abbia sortito l’effetto sperato, ovvero l’adempimento da parte del locatore dell’obbligo di pagare il canone di affitto, non resta che intraprendere vie legali per ottenere la somma dovuta o, in alternativa, lo sfratto esecutivo.